DESIO – E’ ancora tutto da decidere il futuro di Emanuela Maccarani, l’allenatrice (e direttore tecnico momentaneamente sospeso) della Nazionale di ginnastica ritmica: ieri il giudice sportivo, in occasione dell’udienza all’Hotel Melià di Milano, ha deciso di fissare una nuova data, il 30 giugno, nell’intento di fare piena chiarezza sull’accaduto.
Emanuela Maccarani era stata deferita alla giustizia sportiva, insieme alla sua assistente Olga Tishina per “avere adottato metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”.
Queste stesse accuse sono state ribadite ieri durante l’udienza da Anna Basta, una ex atleta che ha sollevato il caso: “Fino a 15 anni ero alla Polisportiva Pontevecchio di Bologna – ha raccontato – e non sono praticamente mai salita su una bilancia. Dal 2016, a Desio, sono sempre stata sottoposta al rito del peso. Arrivavamo in palestra e ci mettevamo in fila nude. Quando Olga ci pesava, ecco commenti anche per aumenti di soli 3 o 4 etti, del tipo ‘Il bambino cresce, non ti vergogni?’. Da quei commenti dipendeva il resto della giornata, ma non erano rivolti a tutte, c’era disparità di trattamento. Confermo che ci sono state situazioni pressanti e umilianti nel corso degli allenamenti”.
Di ben altro avviso Agnese Duranti, tuttora in attività e ancora atleta della Nazionale, che ha descritto una situazione molto più tranquilla. Per lei “un ambiente sempre sereno, consono per fare lavoro di alto livello”. La sua testimonianza, nel giorno in cui la difesa dell’allenatrice Maccarani doveva giocarsi le sue carte, era particolarmente attesa. Del resto, oltre a essere ancora impegnata ad alto livello, è stata la ex compagna di camera dell’accusatrice Anna Basta.
“Sono rimasta allibita dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa – ha spiegato Duranti -. Conoscevo bene gli stati d’animo di Anna e gli attacchi di panico quotidiani o i pensieri di cui si è scritto, mai mi è balenata l’idea che potesse succedere”. E per fare chiarezza ha fornito anche la sua versione sulla questione del peso, quella che a più riprese è stata descritta come una umiliazione e che ha spinto la Federazione Ginnastica d’Italia a intervenire con decisione.
“Il momento della pesa – ha raccontato Duranti – non l’ho mai vissuto come un disagio. Olga era la persona incaricata di queste operazioni. Ha provato a dirci ‘culo pesante’ o anche ‘prosciutto alzati da terra’, ma si tratta di espressioni pronunciate in momenti di tranquillità e senza volontà di offendere”. Quanto a Maccarani e ai metodi di allenamento, Duranti ha aggiunto: “Non ricordo aggressioni fisiche o verbali”.
Tutto rinviato a fino giugno, dunque, con la Federazione che ha fretta di fare chiarezza al massimo entro il 31 luglio, visto che ad agosto si disputeranno i Campionati Mondiali a Valencia in Spagna, tappa obbligata per cercare la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Nel frattempo anche l’allenatrice Maccarani, a margine dell’udienza di ieri, si è limitata a poche battute: “Eccessivo parlare di sistema malato? Qui si parla di allenamento, non ci sono persone prese di mira, si parla di correzioni. Sono stupita, non voglio entrare in merito, ma non esiste parlare di sistema malato, è l’allenamento volto a preparare competizioni difficili. E’ un momento importante di competizioni (lunedì iniziano i Campionati Europei a Baku, in Azerbaigian), qualificazioni e lavoro con le ragazze. Non commento perché questa è una storia che ha colpito duramente ili progetto della squadra nazionale”.
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Novembre 14, 2024