LISSONE – Gestione del servizio ad uno degli operatori del Terzo Settore che si occupano dell’accoglienza dei richiedenti asilo. È questa la linea di indirizzo – deliberata dalla Giunta Comunale – relativa all’affidamento della gestione del Centro del riutilizzo, realizzato grazie ad un finanziamento regionale di 50.000 euro presso la piattaforma ecologica di viale delle Industrie.
L’iter per l’individuazione di un soggetto a cui affidare la gestione del Centro, attualmente nella fase della manifestazione di interesse in attesa di riscontro, si inserisce nell’adesione da parte dell’amministrazione comunale al “Protocollo d’intesa per lo svolgimento delle attività di volontariato da parte dei migranti richiedenti asilo, ospiti nelle strutture di accoglienza ubicate nel Comune di Lissone”.
Le realtà del Terzo Settore accreditate presso la Prefettura ed operanti da tempo sul territorio sono RTIBonvena, Ubuntu e IntesaSociale.
Con l’atto di indirizzo approvato dalla Giunta, si intende favorire l’attuazione di percorsi di accoglienza e integrazione a favore dei migranti ospitati nel territorio provinciale anche tramite lo svolgimento di attività di volontariato a favore della collettività.
Quello del Centro del riutilizzo si pone proprio in quest’ottica, come opportunità di esperienza sperimentale che favorisca l’integrazione e l’attivazione di percorsi formativi concreti.
L’amministrazione comunale avvierà una procedura comparativa tra i tre operatori; il soggetto gestore, in caso di affidamento del servizio, dovrà individuare una o più persone idonee alle quali dedicare un corso per l’apprendimento della mansione di archiviazione, catalogazione dei beni conferiti e rapporti con il pubblico.
Tale percorso, formativo ed educativo, rappresenterà per i richiedenti asilo una importante premessa per l’integrazione e la conoscenza del contesto sociale, spendibili in altre attività lavorative.
Lo spazio del Centro del riutilizzo, il cui intervento strutturale è già concluso, si pone come obiettivo quello della cultura del riuso, prolungando il ciclo di vita degli oggetti oltre il primo utilizzatore; in questo modo sarà anche possibile ridurre la quantità di beni da avviare allo smaltimento, al fine del raggiungimento dell’obiettivo di una minore produzione pro-capite di rifiuti.
Inoltre, tramite il riutilizzo di oggetti dismessi, sarà possibile il raggiungimento dell’obiettivo di solidarietà sociale per favorire l’acquisizione di beni di consumo a famiglie bisognose.