Sono più di quindici milioni gli italiani pronti a mettersi in viaggio per il “ponte” del 2 giugno: resteranno in grandissima parte entro le frontiere nazionali (il 94%), scegliendo soprattutto le località di mare, e spendendo 454 euro in media a persone per un giro d’affari complessivo pari a circa 7 miliardi. Sono i dati principali che emergono dall’indagine commissionata daFederalberghiad ACS Marketing Solutions.
“La ripresa c’è, la gente ha voglia di muoversi e per farlo programma la sua vacanza con largo anticipo. Il last minute non va più tanto di moda: ci si vuole garantire il meglio, restando magari nel proprio Paese”, commenta il presidente Bernabò Bocca, a commento dei risultati dell’indagine. “C’è da augurarsi che la ripresa sia una forte leva per l’Emilia Romagna, la regione che, malgrado tutto, resterà aperta al turismo nel corso di questo ponte, rivelandosi come un esempio eccezionale di resilienza. Inoltre – ha concluso Bocca – non possiamo trascurare la percentuale di italiani che ha deciso di non partire per motivi economici: finché non si riuscirà a pareggiare questo gap non avremo raggiunto l’obiettivo principale: far sì che l’esigenza primaria e vitale di un viaggio sia alla portata di tutti i nostri concittadini”.
Saranno 15,16 milioni gli italiani che approfitteranno del 2 giugno per concedersi un primo assaggio di vacanze estive, dormendo almeno una notte fuori casa. Di questi la stragrande maggioranza, il 94%, rimarrà in Italia, mentre il 6% andrà all’estero.
Le località marine saranno prese letteralmente d’assalto: il 41,8% sceglierà il mare, il 26,2% le città d’arte, il 12,7% località di montagna. Un 4,5% ne approfitterà per una pausa in una località lacuale e un 2,6% in una località termale e del benessere. Tra coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (80,5%), seguite dalle località marine (7,3%).
“Vince” la casa di parenti o amici con il 28% della domanda. Seguono la struttura alberghiera con il 23,9%, i bed & breakfast con il 22,2%, la casa di proprietà con il 12,4% e il residence con il 3,9%.
La spesa media pro-capite, comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti, si attesterà sui 454 euro (425 per chi rimarrà in Italia e 917 per chi andrà oltre confine). La permanenza media si attesterà sulle 3,1 notti, per un giro d’affari turistico di circa 6,88 miliardi di euro, un risultato che avrebbe potuto essere migliore senza l’aumento dei prezzi dell’ultimo periodo. Quasi la metà dei vacanzieri (46,3%), infatti, ha deciso di ridurre la spesa per questa vacanza proprio a causa dell’inflazione. Gran parte della spesa sarà destinata ai pasti (29,7%). Il viaggio e l’alloggio assorbono rispettivamente il 19,2% e il 28% del budget, mentre allo shopping sarà destinato il 9,1%.
La vacanza è stata prenotata con grande anticipo: il 68,2% lo ha fatto fino ad un mese prima. Oltre la metà dei vacanzieri ha contattato direttamente la struttura per finalizzare la prenotazione o attraverso il telefono e l’email (32,5%) o attraverso il suo sito internet (21,2%).
La motivazione principale per la vacanza sarà il riposo e il relax (66%), seguita dal divertimento (35%). Il 22,8% degli italiani approfitterà di questa occasione per raggiungere la famiglia. Altri motivi che orientano la scelta della vacanza sono l’abitudine (14,2%) e la visita a mostre, musei e fiere (9,3%).
Le attività principali consisteranno in passeggiate (54%), escursioni e gite (33,9%), visita a musei o mostre (20,6%) e a monumenti (20,1%).
Tre vacanzieri su quattro utilizzeranno la propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza, il 10,4% viaggerà in aereo e il 6,1% in treno.
Tra chi non andrà in vacanza, il 45,3% ha rivelato che non partirà per motivi economici, il 18,4% per motivi familiari e un 10,6% per motivi di salute.