MILANO – Per amore del gioco. In tutte le sue accezioni, quelle più ampie, dai più piccoli “campioni” protagonisti sui campi del Minivolley e del settore giovanile, fino alle fuoriclasse celebrate sul tetto dell’Europa e a livello mondiale, come Paola Egonu e i giocatori e le giocatrici protagonisti assoluti con le loro diverse nazionali. Senza dimenticare quanto d’altro c’è ancora intorno al mondo della pallavolo, ai valori, all’impegno e alla responsabilità sociale dello sport.
Perché il significato dell’evento organizzato martedì mattina del Consorzio Vero Volley, al tredicesimo piano dell’Hotel Hyatt Centric di Milano, è nell’idea di fare qualcosa per la pallavolo, per lo sport, per i giovani. Qualcosa di importante. Fatto con passione. Allora, tutto si spiega. Si capisce davvero perché una struttura unica, con due squadre nei massimi campionati nazionali di pallavolo, la SuperLega maschile e la Serie A1 femminile, protagonista con le sue prima squadre anche in Europa – per il terzo anno consecutivo sarà CEV Champions League per le ragazze, mentre i maschi disputeranno la CEV Challenge Cup -, si spinge ancora più in là. Crea ancora più interesse intorno al movimento con una filosofia di innovazione e prospettiva. Tutto si spiega nell’amore per il gioco, appunto.
Uno dei primi obiettivi del Vero Volley è portare la pallavolo, lo sport, a tutti. Soprattutto un certo modo di fare sport sul territorio, per dare la possibilità di essere parte di un’esperienza di valore. In quest’ottica si valorizzano anche gli importanti investimenti rinnovati sulle prime squadre, intese come le principali ambasciatrici e il volano più grande per l’attività sportiva del Consorzio. Con lo sguardo rivolto con sempre maggiore attenzione all’epicentro di Milano, oltre che alla casa storica di Monza. Per non guardare alla Serie A semplicemente come al momento in cui i giocatori più forti danno spettacolo alla caccia dei diversi titoli, ma come lo specchio di un’immagine che dall’altra parte vede un bambino o una bambina, con la maglietta, i pantaloncini, le ginocchiere spesso più grandi di loro, entrare in una palestra per la prima volta. Li vede appassionarsi al volley, crescere. E solo dopo diventare i campioni che tutti ammirano. Perché tutto ha un inizio, e “For the Love of the Game” vuol dire alimentare, sottolineare, raccontare proprio quello. Con l’obiettivo che le squadre dei campioni possano portare con la loro storia da scrivere sempre più giovani nelle palestre a giocare a pallavolo.
Con un particolare accento sul tema delle quote rosa nello sport. Il CONI vanta oltre 4,5 milioni di tesserati tra FSA E DSA, di cui però solo il 28% sono donne (fonte: I numeri dello sport CONI 2019-2020). Una squadra femminile di massimo livello, nello sport più praticato dalle donne in Italia, (federvolley ha 314mila tesserati di cui il 77% donne, cioè più di 240mila tesserate fipav – dato aggiornato al 28 febbraio 23, fonte Federvolley) quasi il 20% del totale CONI, può essere un veicolo di grande importanza e valore sociale per aumentare la pratica, l’abitudine e l’ indice di sportiva delle giovani ragazze