Sono partiti il 24 luglio i nuovi obblighi di comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy dei prezzi di vendita al pubblico praticati da ogni singolo impianto di distribuzione di carburanti per autotrazione per uso civile.
La comunicazione deve essere effettuata preventivamente o almeno contestualmente con riferimento a tutte le variazioni, in aumento o in diminuzione, del prezzo praticato rispetto all’ultimo prezzo comunicato e, comunque, va effettuata con frequenza settimanale, anche in assenza di variazioni di prezzo, entro l’ottavo giorno dall’ultima comunicazione inviata.
Questa, insieme all’esposizione del prezzo medio, è la principale novità rispetto al precedente regime di comunicazione dei prezzi carburanti.
Una novità che le associazioni dei gestori carburanti hanno unitariamente contrastato fino all’ultimo evidenziandone l’inutilità, in quanto se il prezzo non è cambiato non c’è alcun bisogno di ulteriore comunicazione. “Il Mimit – commenta la Faib (Federaziona autonoma benzinai italiani) -, per ragioni opinabili di estetica e di costante aggiornamento del sito, ha voluto, contro il parere di tutti, questo ulteriore onere a carico degli operatori della rete”.
L’obbligo di comunicazione sussiste per la vendita effettuata mediante modalità self service. Ove non sia presente e operativa tale forma di vendita, l’obbligo di comunicazione va riferito alla vendita in modalità servito, ferma restando la possibilità, compatibilmente con le capacità di ricevimento dei dati in ciascuna fase di realizzazione ed evoluzione del relativo sistema informatico, di comunicare su base volontaria anche i prezzi praticati per altre modalità di vendita. Per i carburanti speciali e le altre modalità di vendita, le comunicazioni volontarie di prezzo, una volta presentate, e fino a rinuncia espressa, rispondono ai medesimi obblighi di veridicità ed aggiornamento periodico di quelle obbligatorie.
Come è noto oggi, martedì 1 agosto è scattato per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione l’obbligo di esporre su un apposito “cartellone” il prezzo medio di vendita dei carburanti.
“Anche su questo – aggiunge la Faib -, nonostante le contrarietà politiche, sindacali ed istituzionali, per esempio la posizione espressa dall’Antitrust, oltre alle proteste delle associazioni dei gestori che hanno anche scioperato per scongiurare il nuovo inutile obbligo, il Governo è andato dritto per la sua strada, anche a fronte di dubbi e perplessità nella sua stessa maggioranza”.