SEVESO – Si è rivelata un successo l’iniziativa di mantenere aperta tutto il mese di agosto, compreso la settimana di Ferragosto, la biblioteca civica. In tutto il sistema bibliotecario solo cinque (su 39) – inclusa quella di Seveso – non hanno mai chiuso i battenti. La buona riuscita di questa sorta di esperimento è decretata dai numeri e dalle impressioni raccolte durante questi primi 20 giorni in cui a “Villa del Sole” si sono riversati molti utenti dei comuni limitrofi e non (sono state registrate presenze anche da Biassono) soprattutto per usufruire del servizio di prestito libri.
La presenza media nell’arco della giornata è stata di circa 40 persone (per ritirare, ordinare e scegliere i libri) compresi 4/6 ragazzi/e che hanno regolarmente usufruito della sala studio e le persone, soprattutto anziane, che hanno “approfittato” della nostra emeroteca per leggere un giornale a una temperatura gradevole e in un ambiente rilassato. Soprattutto per loro è stato anche un modo per trovarsi e trascorrere qualche ora in compagnia in un periodo in cui la maggior parte delle attività a loro dedicate è sospesa.
E ciliegina sulla torta, venerdì a mezzogiorno, un episodio “da libro Cuore” che ha colpito ed emozionato tutto lo staff di Villa del Sole. Si è presentata la signora Carla con la figlia e il genero. Ma chi è esattamente Carla? È una donna di 92 anni che attualmente vive a Genova, sul mare, ma che tra il 1941 e il 1945 è stata sfollata da Milano a Seveso proprio nei locali che oggi ospitano la Biblioteca “Villa del Sole” in corso Garibaldi. Erano due famiglie, ha ricordato la signora, e la sua abitava al primo piano.
Accompagnata dalla bibliotecaria Ilaria, Carla ha fatto un viaggio all’indietro nella sua memoria personale, ricordando il tempo lontano in cui ha vissuto a Seveso durante la seconda guerra mondiale, tornando in quei locali dove trascorreva le sue lunghe giornate. Il “soggiorno” e la “cucina” si trovavano dove oggi c’è la sala ragazzi e le “camere” erano dove oggi si trovano l’Ufficio Cultura e la saggistica. Tornare nella sua vecchia casa d’infanzia era un desiderio che Carla custodiva gelosamente da anni – spiegano i famigliari – e che venerdì ha potuto esaudire.