Ha già dieci anni eppure per molti è ancora un mistero. C’è chi ci vede aria di truffa, chi vorrebbe tentare la fortuna di diventare Paperon dei Paperoni ma non sa come muoversi nel districato mondo della finanza, chi pensa che le crypto valute siano le monete dei supereroi.
L’unica certezza è che a dieci anni dalla sua prima comparsa sul bitcoin si sa ancora poco e mentre in alcuni Paesi, come per esempio la vicinissima Svizzera o Malta, fa già parte della quotidianità, in Italia siamo lontani anni luce dal capirne i meccanismi e soprattutto le potenzialità.
Era il 31 ottobre 2008 quando, per la prima volta, comparve il paper “Bitcoin: A Peer to Peer Electronic Cash System”. L’autore, a tutt’oggi sconosciuto, celava la sua identità dietro allo pseudonimo nipponico di Satoshi Nakamoto. Il bitcoin farà la sua prima comparsa nel 2009.
Partendo dall’abc ci addentriamo in questo affascinante, ma altrettanto complicato, universo della crypto finanza, che per alcune nazioni è già il presente dell’economia.
Bitcoin è prima di tutto una crypto valuta, cioè come ci spiega Wikipedia una “valuta paritaria, decentralizzata e digitale la cui implementazione si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé”.
In altri termini esiste, ha valore, ma a differenza delle banconote o delle monete non è tangibile, ma virtuale. Si muove nella rete.
Il bitcoin a differenze di altre crypto valute che prima del 2008 si sono affacciate sul mercato, ma hanno avuto vita breve, si basa sulla blockchain, cioè un database generale al quale si appoggiano tutti gli utenti della rete e che contiene tutte le transazioni eseguite dal momento dell’emissione della prima moneta.
Una sorta di immenso registro con tutte le operazioni effettuate dagli utilizzatori di bitcoin: un registro accessibile e verificabile da tutti gli utenti del network. La blockchain garantisce la transizione della valuta senza doversi affidare a terzi, come per esempio succede nelle transizioni bancarie.
La blockchain bitcoin basandosi sugli algoritmi e sulla successione binaria è in continua evoluzione e avrà vita lunga, e lunga emissione di monete, fino al 2140 al raggiungimento all’incirca di 21milioni di unità.
Partendo dalla certezza che il bitcoin è longevo, siamo ancora in tempo per entrare in questo meccanismo. Il valore di questa crypto moneta cambia, come nella legge universale del mercato, basandosi sul valore della domanda e dell’offerta.
Ad oggi, venerdì 12 ottobre, un bitcoin equivaleva a 5mila 375,81 euro.
Per effettuare un’operazione con la crypto moneta basta essere connessi alla rete. Poi, il meccanismo, è molto simile a quello di un bonifico bancario, ma in questo caso tutta la rete può accedere e controllare la transizione, senza comunque risalire all’identità di chi invia e di chi riceve la crypto valuta. Ogni utente infatti ha un proprio numero di conto e al momento della transizione chi invia crypto valuta firma l’operazione con la propria chiave crittografata. Una chiave privata, unica, segreta e collegata in modo univoco al conto della persona che invia la bitcoin.
Tutti possono controllare e verificare che l’operazione sia stata eseguita da fonte sicura per aggiornare il registro.
Ma la domanda più diffusa è: se qualcuno mi invia bitcoin li posso convertire in euro? La risposta è affermativa: i bitcoin possono essere convertiti in moneta o in altre crypto valute appoggiandosi a siti di scambio come ad esempio Coinbase, Bitstamp o altri exchange dietro pagamento di una commissione.
Queste piattaforme di scambio permettono di acquistare in totale sicurezza bitcoin o altre crypto valute con le tradizionali modalità di pagamento come carta di credito, bonifico, paypal, ecc..
Nella prossima puntata come acquistare, conservare e fare transazioni con questa crypto moneta in totale sicurezza, sfatando paure e luoghi comuni, e la falsa credenza di diventare ricchi investendo solo 50 euro.
Barbara Apicella