MONZA – Conto alla rovescia per il Brianza Pride: sabato 16 Monza ospita la nuova edizione. E’ organizzata da Rete Brianza Pride, piattaforma che raccoglie Brianza Oltre l’Arcobaleno aps (BOA), Collettiva Queer Brianza e tante altre associazioni territoriali.
“Brianza Pride è una manifestazione politica – spiegano gli organizzatori – e non partitica trasversale che nasce dal basso e che nelle precedenti edizioni ha visto partecipare migliaia di persone ed è, ad oggi, la manifestazione politica più partecipata della Brianza. Ha come fine quello di spostare il punto di vista del territorio nell’includere e comprendere le peculiarità di ogni singolo individuo affinché ogni cittadina e cittadino raggiunga l’uguaglianza sociale e legislativa. Le istanze di Brianza Pride vogliono raggiungere non solo le istituzioni ma soprattutto la popolazione brianzola ancora legata agli stereotipi di genere”.
Si tratta di un corteo lungo le strade di Monza: una manifestazione finale presso i Boschetti Reali ed uno spazio per incontrare le associazioni del III settore, animeranno la città. “Ci teniamo a far sapere – aggiungono gli organizzatori – che sarà una manifestazione che includerà tutte e tutti: abbiamo organizzato un gruppo di cura (Le fascette Gialle) che faciliterà la partecipazione di qualunque persona in qualunque condizione psico- fisica”.
Il corteo partirà da piazza Castello (Binario 7) e muoverà manifestanti e carri verso Corso Italia, Via Gambacorti Passerini, Via Manzoni, Piazza Citterio (“El Re de sass” ) per concludere la marcia presso i Boschetti Reali. Sarà allestito uno spazio di cura per le persone con divergenze sensoriali. I carri di quest’anno saranno eco friendly per ridurre al minimo l’impatto di CO2 della manifestazione. Lungo tutto il corteo ci sarà la presenza di volontari che si occuperanno di raccogliere rifiuti sul percorso per lasciare Monza, che ospita l’evento, migliore di come è stata trovata. Aprirà il corteo la Banda musicale brianzola “Rovellasca Drummers”.
La manifestazione presso i Boschetti Reali sarà un vero e proprio Expò dei diritti. Infatti le associazioni e le organizzazioni che hanno sposato il manifesto politico del Brianza Pride avranno uno spazio fisico per poter incontrare le persone che parteciperanno. Saranno presenti food truck e servizi igienici chimici per chiunque.
Sarà allestito dall’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno (BOA) un palco dove artisti e attivisti si alterneranno fino a mezzanotte. Interverranno: l’attrice comica Debora Villa; il divulgatore Vitto Pascale; il cantante, reso celebre da X factor, ALO; il cantante Jack Scarlett, proveniente dalla scuola di “Amici”; Yapi e LaEmi Dj, performer creatrici di Cool Kids Can’t Die di Milano; Purple Square (la rete nazionale di piazze viola dedicate a Michela Murgia); Fiorenzo e Federico di AGEDO; Silvia Pessina (madre di una ragazzina Transgender di 14 anni); Renato Pomari (cittadino monzese vittima di omofobia nella stazione di Monza); Fernando e le Amoh (il collettivo danzante brianzolo ormai presente a tutti i Brianza Pride); Aby Krown Dj (che allieta durante l’anno la comunità arcobaleno brianzola al Tambourine di Seregno); The Good News FGC (il coro gospel di 40 voci femminili) e il famigerato gruppo brianzolo dei Killi Billi, poi gli Insomnias Lake Project, i Too Tiny, i Sicktale, i Frassi and The Boomers: gruppi indie brianzoli.
Sarà dato ampio spazio all’associazione nazionale Famiglie Arcobaleno: interverranno la neo mamma monzese Eleonora Feudale Foti e Joshua Beppato figlio proveniente da una famiglia omogenitoriale. Il palco di BOA accoglierà il direttivo nazionale di “Stati Genderali”. Interverrà per il Comune di Monza l’assessore Andreina Fumagalli. Alla conduzione del palco: Oscar Innaurato, direttore di BL Magazine, attivista e insegnante, volto tv, nonché vicepresidente di Brianza Oltre l’Arcobaleno. Tutti gli interventi saranno tradotti in Lingua Italiana dei Segni (LIS) e trasmessi sui canali social di BOA per permettere la partecipazione anche a chi non può muoversi da casa. Saranno generati dei codici QR che permetteranno la lettura degli interventi e la traduzione in tutte le lingue grazie ad AI.
Collettiva Queer Brianza avrà un proprio spazio al termine della parata, dove varie realtà locali e non, interverranno su tematiche legate alla lotta queer come: carriere alias, disabilità, sessualità marginalizzate, Sex Work, ambientalismo. Interverranno diverse realtà fra cui: UDS, FFF, Arci la LoCo.
Gli interventi sono stati realizzati nell’ottica di restituire la complessità e la stratificazione della lotta queer intersezionale. Verrà organizzato un dj set per la serata e banchetti con autoproduzioni.
“Brianza Pride – spiegano gli organizzatori – rivendica i diritti collettivi ed individuali delle cittadine e dei cittadini italiani in maniera intersezionale. Lotta per tutti i diritti sanciti dalla costituzione e mai applicati. Brianza Pride denuncia le ingerenze costanti che il governo attuale perpetra contro la comunità LGBTQIAP+, in particolar modo contro la Famiglie Arcobaleno. Vi chiediamo di non chiamarlo “gay pride” dato che la manifestazione è di tutta la comunità e non solo di una piccola parte”.
“Brianza Pride – afferma Oscar Innaurato, vicepresidente di Brianza Oltre l’Arcobaleno – si riappropria del valore della famiglia, proteggendo i membri più piccoli e indifesi della propria comunità. Le nostre bambine e i nostri bambini sono stati privati del loro diritto fondamentale di essere figli di due genitori che li hanno desiderati ed amati ancor prima che venissero al mondo. Brianza Pride si riappropria del valore della crescita personale e dell’autodeterminazione, in particolare proteggendo i membri adolescenti della propria comunità: ragazze e ragazzi cacciati di casa, privati del loro diritto di esprimere sé stessi liberamente. Brianza Pride invita tutta la popolazione a manifestare per l’orgoglio universale di essere unici, che riguarda ogni essere umano”.
“Il Brianza Pride non è solo un momento di festa e lotta – conclude Sofia Valota di Collettiva Queer Brianza -, il pride è la riappropriazione degli spazi della città, rendendoli sicuri e attraversabili per la comunità queer tutta”.