MONZA – Dal ponte di via Colombo non si passa. Una decisione facile da prendere per l’amministrazione comunale, stavolta, dopo che i test eseguiti dalla ditta specializzata hanno confermato la criticità della situazione e il rischio di un crollo in caso di sovraccarico del peso sul manufatto.
L’amministrazione comunale già nel mese di settembre, dopo aver affidato l’incarico per il controllo della staticità ancora prima dell’episodio del Ponte Morandi di Genova, aveva deciso di proibire non solo il traffico veicolare ma anche quello pedonale in via precauzionale. I primi accertamenti non avevano dato une sito confortante.
Mercoledì 3 ottobre è stato eseguito un nuovo test con prove di carico, effettuate dalla società 4 Emme Service di Bolzano. Carichi progressivi, con sensori collegati al ponte, per poter rilevare i più minimi scostamenti e, in base a quelli, accertare il livello di gravità della situazione.
Le prove hanno confermato che esistono non conformità che “rappresentano una situazione di pericolo in relazione alla capacità portante”. Non solo: la relazione finale avverte che “la situazione di degrado diffusa su tutti gli elementi strutturali è soggetta a incrementare”.
Di qui la scelta obbligata di confermare la chiusura del ponte finché non verranno trovati rimedi. Anche questi sono tuttora da valutare. L’idea che trova maggiori consensi è quella di mettere puntelli sotto alle travi del ponte, per aprirlo almeno al traffico ciclopedonale. Ogni valutazione, tuttavia, sarà da fare in collaborazione con i tecnici di Aipo e con la Regione Lombardia.