SEREGNO – La formazione dei genitori è la più grande emergenza nel calcio (ma anche in altri sport) a livello giovanile. Serve, urge, un drastico cambiamento climatico. Un nuovo ambiente ecologico, depurato di “risultatismo” e “campionismo”.
Per questa ragione, il Comune di Seregno, con la collaborazione della Scuola Genitori Sportivi e con il coinvolgimento delle associazioni sportive del territorio, lancia un progetto educativo finalizzato all’accompagnamento dei genitori dei giovani atleti verso un tifo sano e comportamenti adeguati. Il calcio d’inizio ufficiale del percorso sarà venerdì 20 ottobre presso la biblioteca civica Ettore Pozzoli dove è previsto un doppio appuntamento.
Alle 20.45, infatti, verrà inaugurata la mostra “La squadra deli undici genitori (anti)sportivi”, mostra di vignette realizzate da Matteo De Monte, curata da Alessandro Crisafulli. La mostra sarà poi aperta al pubblico fino all’11 novembre, visitabile negli orari di apertura della Biblioteca.
A seguire, sarà proposto il convegno “Genitori e sport: facciamo squadra per mettere in fuorigioco la violenza”, a cui interverranno:
· l’ex calciatore Filippo Galli
· l’international coach Francesco Tomasello
· il presidente regionale della LND Figc Sergio Pedrazzini
· il presidente di Csi Milano Massimo Achini
· il presidente della Commissione Cultura e Sport di Coni Lombardia Aleksandar Avakumovic
· il responsabile della pastorale giovanile di Seregno don Samuele Marelli
· il presidente di Anpe Lombardia Silvia Piccione
· il sindaco Alberto Rossi e l’assessore allo Sport Paolo Cazzaniga
Nel corso dell’incontro Alessandro Crisafulli, coordinatore del progetto, presenterà i risultati dell’indagine condotta tra i genitori dei giovani atleti delle associazioni sportive seregnesi, questionario a cui hanno risposto 430 mamme e papà.
Alessandro Crisafulli, coordinatore di Scuola Genitori Sportivi: “Sui campi della Brianza e d’Italia ne ho viste troppe. Anche un papà che ha urlato a un bambino di 9 anni, di colore, ‘prendi un barcone e tornatene a casa tua!’. Per una lieve spallata a suo figlio. Pura, lancinante, violenza, oltre che ignoranza. Ho fatto almeno trecento riunioni di squadra con mamme e papà e li ho ‘schedati’ tutti. Una buona fetta, responsabili. Ma tanti vanno in tilt quando i loro ‘campioncini’ sono in campo: per loro, durante il gioco, servirebbe davvero una ‘intelligenza artificiale’. La Scuola Genitori Sportivi vuole coinvolgerli nel progetto SportEducativo dei Club. Formare i genitori vuol dire: aiutare i ragazzi, prevenendo la piaga della messa al margine; aiutare gli allenatori a lavorare più sereni; le Associazioni Sportive a trasformare mamme e papà da ‘pericoli numero uno’ ad alleati preziosi. Complimenti e grazie al Comune di Seregno per la sensibilità dimostrata verso questo tema, ai prestigiosi relatori, e a tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto”.
Alberto Rossi, sindaco di Seregno: “La scorsa estate la nostra città è stata teatro di un episodio gravissimo, che ha visto un dirigente di una squadra di calcio di bambini di otto anni, tra l’altro squadre espressione dello sport oratoriano, subire un’aggressione che gli ha provocato una menomazione permanente. L’episodio mi ha molto scosso e, come me, ha scosso tutta la nostra comunità civica. Sentivamo il dovere di fare qualcosa, di dare un segnale importante: già da tempo avevamo iniziato a ragionare attorno al progetto Scuola Genitori Sportivi. La vicenda ha impresso una accelerazione al percorso, che ha visto subito l’attenta e partecipe collaborazione di molte associazioni sportive della città. Il convegno sarà il punto di partenza di un piano più ampio ed articolato, che sarà certamente occasione di crescita sana per l’intero movimento sportivo seregnese”.
Paolo Cazzaniga, assessore allo Sport: “Sono stato arbitro di calcio e sono ancora osservatore arbitrale. Ho avuto modo di frequentare tanti campi di calcio, assistere a partite di tutte le categorie. Sono stato spettatore di scene incredibili, ho ascoltato cose irriferibili. Come Amministrazione, siamo davvero orgogliosi di poter proporre in città un percorso educativo ad ampio raggio, perché la pratica sportiva sia legata solo alla diffusione di valori autentici”.