Sono stati assegnati venerdì 20 nella sede di Assolombarda, dalla Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici (ITWIIN) i premi e le menzioni speciali 2023. In tutto 34 le finaliste selezionate per presentare le loro idee di innovazione ed invenzione alla giuria di quest’anno formata da: Rita Assogna (presidente onoraria di ITWIIN e specialista nel mondo dei brevetti), Francesca Romana Grippaudo (presidente di ITWIIN e professore associato di Chirurgia plastica dell’Università La Sapienza di Roma), Anna Carmassi (project leader STEAMiamoci), Laura Marziali (ricercatrice CNR – Istituto di Ricerca sulle Acque), Sara Santori (Owner e CEO di Santori Pellami SpA), Patrizia Steca (Università̀ Milano – Bicocca) .
All’evento, durato tutta la giornata, hanno partecipato in presenza oltre un centinaio di persone a cui ne vanno aggiunte alcune decine che hanno seguito l’evento online.
Per le sue competenze in ambito clinico e di ricerca e alle sue capacità nel creare collaborazioni scientifiche, dando l’avvio alle ricerche sui farmaci retinoidi (acido all – trans retinoico) e alle sue possibili applicazioni nelle patologie fungine, il Premio Donna inventrice è stato conferito a Elena Campione.
Professore associato di Dermatologia presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata, Campione ha svolto numerosi studi sulla patogenesi ed i trattamenti di malattie cutanee, a varia eziologia. Nel corso della carriera, la candidata ha vinto il Premio Women in Science L’Oreal – Unesco ed ha ottenuto altri riconoscimenti per il contributo allo Sviluppo e alla Ricerca. Dalla partecipazione a progetti di ricerca nazionali ed internazionali sono scaturiti alcuni brevetti, nell’ambito della dermatologia oncologica e delle patologie infettive. In particolare, il brevetto riguardante l’uso dell’acido All – trans – Retinoico (ATRA), nel controllo delle patologie fungine, talora farmaco – resistenti, rappresenta una prima evidenza scientifica innovativa, oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche. Infatti il farmaco, già utilizzato da anni nel trattamento di alcuni tipi di leucemie, ha dimostrato negli studi sperimentali, un effetto protettivo nei confronti dei patogeni fungini, attraverso un effetto fungistatico diretto e ad un’azione immunoadiuvante. L’ATRA potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica in favore dei pazienti fragili o immunocompromessi.
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