VIMERCATE – E’ difficile pensare che qualcuno non l’abbia mai provata nel corso della propria vita eppure la vergogna è un’emozione non solo difficile da vivere, ma anche complessa da identificare, perché raramente viene nominata e riconosciuta in modo aperto, anche in ambito terapeutico. Ad essa e a quest’ultimo aspetto è dedicata una due giorni formativa, il 13 e 14 novembre prossimi, organizzata dalla struttura di Psicologia di Comunità di Asst Brianza che si occupa del trattamento dei disturbi emotivi comuni, di condizioni di disagio non connotate in senso psicopatologico, di disturbi d’ansia e depressivi di grado lieve, di stress che non richiede un intervento specialistico psichiatrico o neuropsichiatrico.
“La vergogna è un’emozione che proviamo tutti – spiega Luisa Meroni , psicologa, responsabile del servizio e responsabile scientifico dell’evento – tuttavia attorno ad essa si possono organizzare, talvolta, condizioni che segnalano un disturbo. Può accadere, così che un terapeuta – aggiunge la specialista – si trovi di fronte a richieste di aiuto per fatiche nella gestione della rabbia o per sentimenti eccessivi di tristezza: spesso si tratta di vissuti alla cui base risiede un grande senso di vergogna, legata in modo indissolubile ad esperienze di tipo traumatico, che rimangono però nascoste e indicibili proprio a causa di questa emozione”.
Oppure, detto in altro modo, racconta Elisabetta Veronesi psicoterapeuta e psicologa di comunità: “mi vergogno, quindi sono in difetto, mi sento inferiore agli altri, mi manca qualcosa. Non lo posso ammettere, e non potendolo far vedere, faccio qualcosa per coprire tutto ciò. E questo qualcosa che faccio per coprire, può diventare patologico”.
Al seminario del 13 e 14 novembre (si terrà all’Ospedale di Vimercate, presso l’Auditorium Osca Ros) parteciperà come docente Anna Rita Verardo, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale, autrice di numerose pubblicazioni che svolge da anni attività didattica, formativa e di supervisione psicologica in Italia e all’estero, da sempre interessata alle ricadute delle esperienze traumatiche sullo sviluppo della personalità.
Rilevante il numero di coloro che si sono iscritti al seminario: specialisti psicologi, psichiatri, neuropsichiatri dell’Asst, ma non solo. Attesi anche molti professionisti della salute che operano sul territorio, a partire dai medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
Il seminario è promosso, come detto, dalla Psicologia di Comunità che opera presso le case di comunità, per il momento, di Lissone, Vimercate, Cesano Maderno e Giussano.
Il servizio è facilmente accessibile: basta una impegnativa del medico curante con la prescrizione di un colloquio psicologico clinico. E’ organizzato da 11 psicologi a cui si affiancano due logopediste. Oltre 550 i soggetti visti nel corso di quest’anno, sino ad oggi, con più di 3.000 prestazioni erogate: il tutto in stretto rapporto con i medici e i pediatri di base.
“Il servizio di Psicologia di Comunità – ricorda Luisa Meroni – è attivo non solo per aiutare chi vive in una situazione di difficoltà, ma soprattutto per procurare benessere, benessere psicologico”.
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