MONZA – Su proposta del questore di Monza Brianza è stato applicato ad un trentenne, per la prima volta in Italia, il braccialetto elettronico d’urgenza, misura prevista dalla recente Legge n. 168 del 24 novembre 2023, introdotta per contrastare la violenza sulle donne e quella domestica. L’uomo, residente in un comune della provincia, nonostante fosse già stato arrestato e destinatario di ammonimento del Questore, aveva continuato a vessare con atti persecutori una giovane donna con cui in passato aveva avuto una breve relazione. L’applicazione è stata eseguita dai poliziotti della divisione anticrimine della Questura.
Lo stalker, inoltre, non si era mai presentato ai colloqui con le psicologhe programmati nell’ambito del Protocollo Zeus ma ha ripetutamente violato il divieto di avvicinamento previsto dall’Ammonimento, sino ad essere arrestato in flagranza, dai poliziotti della Squadra mobile brianzola, mentre lo scorso settembre stava tentando di raggiungere la donna. Bloccato dai poliziotti, l’uomo e stato trovato in possesso di tre cacciaviti ed è stato arrestato.
L’arrestato è stato condannato ad un anno e 6 mesi di reclusione e gli è stata notificata la misura cautelare del divieto d’ingresso a Monza disposta dal tribunale brianzolo. Tuttavia, nonostante la condanna, il 30enne ha continuato a perseguitare la ragazza sul luogo di lavoro, in strada, e sotto l’abitazione rendendole la vita impossibile e accrescendo, ancor di più, uno stato di ansia, anche tra le persone a lei vicino.
Facendo leva sulla nuova normativa, il Questore ha chiesto al Giudice l’applicazione temporanea, in via di urgenza, del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico.
Ora, se l’uomo dovesse manomettere il braccialetto o non attenersi al divieto di avvicinamento, secondo la nuova legge, commetterebbe un’autonoma fattispecie di reato che prevede la reclusione da uno a cinque anni e l’arresto anche fuori dai casi di flagranza.