A dicembre prosegue l’aumento del clima di fiducia dei consumatori (l’indice cresce da 103,6 a 106,7), mentre quello relativo alle imprese torna a salire (da 103,5 a 107,2), assorbendo ampiamente il forte calo del mese precedente. È quanto risulta dalle stime preliminari dell’Istat, che quanto ai consumatori segnala un aumento dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle componenti del clima di fiducia: il clima economico e quello futuro passano rispettivamente da 111 a 118,6 e da 109,3 a 113,5, mentre il clima corrente aumenta da 99,8 a 102,2 e quello personale sale da 101,2 a 102,8.
Per quanto riguarda le imprese, la fiducia migliora in tutti i comparti ad eccezione della manifattura. Nei servizi di mercato l’aumento è netto (l’indice passa da 96,7 a 106,4), più contenuto nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio (l’indice cresce, rispettivamente, da 161,3 a 162,9 e da 107,5 a 107,8). Nei servizi di mercato sono in deciso miglioramento i giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari, mentre nel commercio al dettaglio vanno molto bene i giudizi sulle vendite, mentre sono in diminuzione le relative attese per quanto riguarda la grande distribuzione. In quella tradizionale, invece, opinioni negative sulle vendite si uniscono ad un aumento delle relative attese.
Commentando i dati Istat sulla fiducia di consumatori e imprese, il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che “il 2023 si chiude bene per la fiducia di famiglie e imprese, e non solo. Sebbene la frenata registrata nei due trimestri centrali dell’anno pesi sulle performance complessive del prodotto lordo, gli indicatori congiunturali da qualche mese a questa parte sono positivamente orientati. Il periodo agosto-ottobre è stato il migliore di sempre per le presenze turistiche, sospinto dalla componente estera”. Le indicazioni odierne sulla fiducia degli imprenditori del turismo (+15% su novembre) suggeriscono che se non si realizzerà il record, superando le presenze del 2019, certamente ci si andrà molto vicini (mancano solo 6 milioni di notti). La produzione industriale è stazionaria sui valori di maggio”.” La performance non è soddisfacente – ha detto Bella – ma il contributo negativo sull’attività economica sarebbe comunque moto esiguo. Le vendite al dettaglio sono cresciute di tre decimi di punto a ottobre su settembre e le indicazioni sulla fiducia di oggi ne confermano la tenuta. Anche in questo caso il quadro dei consumi appare fragile e incerto, ma i segni di vitalità non mancano, come indicato dalla crescita del mercato dell’auto. Le indicazioni qualitative e quantitative sui consumi di dicembre sono, nel complesso, orientate favorevolmente, come il dato sulla fiducia di oggi sottolinea in modo nitido. La repentina sconfitta dell’inflazione non può essere considerata definitiva. Ma le prospettive sono molto buone e nei primi sei mesi dell’anno è ragionevolmente ipotizzabile una riduzione dei tassi guida. Tutto ciò sosterrebbe il potere d’acquisto per i consumi e la propensione agli investimenti. Il prossimo anno appare senz’altro difficile sul piano dell’incrocio tra crescita e finanza pubblica. Sarebbe, tuttavia, sbagliato non valorizzare i segnali di vitalità che il sistema Italia continua a manifestare. E che potrebbero rendere un po’ meno complicato lo scenario economico prospettico”.