Aumenta la percentuale di quanti intendono prolungare le vacanze di Natale fino a Capodanno (17,5%), privilegiando nell’ordine località di montagna, città d’arte, mare e i luoghi abituali non tanto distanti dalla propria regione. Si spenderà di più, ma a causa delle difficoltà legate all’aumento del costo della vita in realtà si tende a ridurre drasticamente le spese di alloggio, cibi e divertimenti. In questo quadro, il giro di affari globale previsto in occasione delle feste di fine 2023 raggiungerà comunque la cifra di quasi 15 miliardi. È questa la fotografia del movimento turistico degli italiani in occasione delle festività di Natale e fine d’anno secondo l’indagine previsionale realizzata da ACS Marketing Solutions per Federalberghi.
“Lo scenario che ci mette di fronte la nostra indagine è quello di una ripresa, questo sì, ma dura. Perché non credo si possa sottovalutare il fatto che, tra coloro che hanno deciso di non partire, un buon 49,5% si è trovato di fronte ad una scelta obbligata per motivi economici”. Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, per il quale “i nostri concittadini sembrano sempre più orientati a dare maggior corpo alla durata della propria vacanza. Questo è senza dubbio un dato che colpisce positivamente, perché restituisce in effetti la sensazione di tornare ad una sorta di normalità che si era persa negli anni terribili della pandemia”.
“Più nello specifico – conclude il presidente di Federalberghi – guardando al periodo di Capodanno a mio avviso assistiamo ad un fenomeno nuovo sui cui varrà la pena soffermarsi: lo smartworking diventa strumento strategico per prolungare la vacanza. Una valutazione che viene spontanea a giudicare da quel 21% di viaggiatori che, secondo la nostra indagine, rivela di aver fatto la scelta di gratificarsi con il viaggio senza trascurare il lavoro”.