BIASSONO – Contratto, permessi, ferie e buste paga da controllare, non sono più solo queste le richieste che i lavoratori rivolgono ai propri rappresentanti in azienda. Gli strascichi di una crisi economica mai superata, la pandemia che ha drammaticamente aggravato vulnerabilità già presenti e l’inflazione che erode salari e che incide sulla quotidianità dei lavoratori spostano le richieste dei lavoratori sul versante sociale.
Problemi ad arrivare a fine mese, richieste legate a disabilità e dipendenze, la piaga del gioco d’azzardo e problemi di salute mentale sempre più diffusi, i nostri delegati si trovano a dover orientare i lavoratori e le lavoratrici sempre più spesso su richieste che esulano il contratto di lavoro, ma che hanno a che fare con altre sfere di vita delle persone, alle volte intime e personali.
Da alcuni anni, Cgil, Cisl e Uil della Brianza investono nella formazione dei propri delegati per fornire loro anche competenze in ambito sociale, così da dotare i rappresentanti dei lavoratori di strumenti e informazioni utili a orientare i lavoratori in situazione di disagio.
Per questo motivo e per il ruolo che il delegato sociale assume in un’ottica di prevenzione della salute parte del corso viene finanziato dal Piano di Contrasto al Gioco D’Azzardo patologico di ATS Brianza.
Ma come si avvicina un collega che potrebbe avere bisogno di un aiuto? Come leggere il disagio quando questo non si manifesta? Da questi interrogativi è iniziata la quarta edizione del corso “Delegati e Antenne sociali” che si è aperto a Biassono alla presenza di 30 delegati di aziende del territorio e antenne sociali provenienti dal mondo del volontariato.
La prima giornata, aperta dai saluti iniziali dei segretari delle tre organizzazioni, è stata dedicata all’instaurazione di una relazione d’aiuto efficacie con l’intervento della formatrice Anna D’Amato, filosofa e counselor: i delegati hanno potuto ragionare insieme su cosa significhi mettersi a disposizione dell’altro in modalità non giudicante, a tendere una mano verso un collega in difficoltà, a instaurare una relazione di aiuto leggera e una modalità di ascolto attivo.
L’idea alla base del corso non è infatti quella di formare degli assistenti sociali, ma di fornire ai nostri delegati delle competenze utili a fare il primo passo verso la persona in difficoltà per poi indirizzarla ai professionisti dei servizi del territorio.
Le 5 giornate successive saranno infatti dedicate alla visita ai servizi territoriali competenti rispetto a temi sociali e di salute emergenti: Servizi Dipendenze (SerD e Noa ), servizi della salute mentale (CPS), rete anti violenza (Artemide, CADOM).
“Con l’offerta formativa proposta unitariamente ai nostri delegati, come organizzazioni sindacali rinnoviamo l’impegno confederale per la rivendicazione dei diritti di cittadinanza, praticando nella concretezza del quotidiano i valori della solidarietà e del mutualismo di fronte alle realtà fragili presenti nel mondo del lavoro e non solo”, affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali.