L’Istat rileva che l’inflazione torna a salire a gennaio del +0,8% sull’anno e del +0,3% sul mese precedente. Decisamente più marcata la crescita dei prezzi relativi al carrello della spesa che cresce del 5,4%.
“L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione – spiega l’Istat – è dovuta all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,3%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%).”
Dati che rimangono, quindi, su livelli elevatissimi, continuando a erodere in maniera significativa e drammatica il potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito.
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli le ricadute per una famiglia media ammontano, in termini annui, a +252,00 euro.
“Dati di fronte ai quali – afferma Federconsumatori -, francamente, si fa fatica a comprendere le scelte del Governo, sempre più improntate allo smantellamento di aiuti e sostegni, a partire dall’energia, con la restrizione della platea dei beneficiari dei bonus sociali e con l’eliminazione dell’agevolazione per l’IVA sul gas. Continuiamo a ripetere che abbassare la guardia, in questa fase, è ancora prematuro e rappresenta un grave errore: per questo riteniamo necessaria e urgente l’adozione di provvedimenti mirati ad aiutare specialmente i nuclei a basso e medio reddito, quelli che maggiormente hanno subito le conseguenze della forte spinta ai rincari registrata negli ultimi anni e sono stati costretti a rinunce e importanti modifiche dei propri consumi (a partire da una riduzione di oltre il -16% del consumo di carne e pesce e da un ricorso sempre più massiccio a discount, offerte e prodotti “last minute”)”.