MILANO – “Conoscere quanto avvenuto, il nostro passato, è la base per costruire un presente e un futuro migliore. E parlando di futuro come non rivolgere un pensiero alle giovani generazioni. Queste giornate, queste iniziative, dobbiamo farle vivere tutti insieme perché siano una memoria futura. Una consegna ai giovani per educarli sui valori che devono essere centrali come la pace e il rispetto”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo alla Stazione Garibaldi di Milano alla sosta del ‘Treno del ricordo’, il convoglio storico che sta attraversando l’Italia per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano, giuliano-dalmata. Presenti, tra gli altri, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro Daniela Santanchè, il presidente del Consiglio regionale Federico Romani e diversi rappresentanti della Giunta regionale.
“Guardando questo treno – ha osservato il governatore lombardo – ripercorriamo idealmente il viaggio compiuto dagli esuli, che dovettero abbandonare la propria terra. Un viaggio non semplice e che anche al loro arrivo in molti casi non si è tradotto con una ‘rinascita’ semplice. Non sempre vennero accolti con solidarietà”.
Sono passati 20 anni dall’istituzione del Giorno del ricordo (con la legge n°92 del 2004) che ogni anno spinge tutti a un momento di riflessione su questi tragici eventi della storia d’Italia. “Una pagina – ha sottolineato Fontana – a lungo dimenticata”. Ricordare, ha invece ribadito il presidente lombardo “serve a tutti noi, a chi rappresenta le istituzioni, e non solo, perché sulle tristi vicende del nostro passato non ci possono essere divisioni. L’obiettivo del ricordo – ha concluso con forza Fontana – deve essere quello, apprendere dalla storia per non ripetere gli stessi errori”.
Alla Stazione Garibaldi di Milano durante la fermata del ‘Treno del ricordo’, il convoglio storico partito il 10 febbraio, per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano, giuliano-dalmata, erano presenti, oltre al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il vicepresidente, Marco Alparone, gli assessori Francesca Caruso, Paolo Franco e Franco Lucente e il sottosegretario Mauro Piazza.
“Salire sul treno – ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Bilancio, Marco Alparone – è stato particolarmente emozionante. Qui viene raccontata la storia di italiani che non avevano più né una terra né una patria. Questo percorso del ricordo deve essere tramandato alle nuove generazioni, narrando la storia di nostri connazionali che sono stati trucidati dai comunisti titini e che si sono ritrovati nella loro patria senza essere riconosciuti come italiani”.
“Rivolgo i complimenti al Governo – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso – per aver organizzato questa iniziativa. Occorre ricordare, dopo oltre 40 anni di silenzio storico, anche per ridare dignità ai più di 350.000 esuli e agli oltre 10.000 morti per mano dei partigiani titini solo per il loro amor di patria. E i nostri giovani devono conoscere queste tristi pagine di storia – ha concluso – troppo a lungo taciuta”.
“Il ‘Treno del ricordo’ è un piccolo ‘riscatto’ doveroso nei confronti dei nostri connazionali, sia agli esuli che alle persone uccise, peraltro per ben due volte, cioè ‘assassinate’ anche da chi per anni ha voluto negare i fatti per ideologia. Questo treno va nella direzione giusta e ricorda chi, in Italia, si è reso colpevole di non averlo fermato. Occorre continuare a raccontare questi fatti drammatici – ha concluso – per ricordare ai nostri ragazzi come le cose sbagliate della storia non debbano ripetersi”.
“Sono trascorsi 20 anni dalla legge istitutiva del giorno del ricordo” ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente. “Il treno che abbiamo visitato ha già accolto migliaia di cittadini, studenti, autorità e rappresentanti delle comunità giuliano-dalmate. Tutti quanti hanno potuto conoscere e approfondire quella triste storia. Vogliamo conservare e rinnovare la memoria di tutte le vittime delle foibe. Ricostruire e narrare la storia degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, dell’esodo dalle loro terre. E anche della più complessa vicenda del confine orientale italiano.
“Quello odierno – ha affermato il sottosegretario all’Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza – è stato un doveroso ricordo, particolarmente toccante, di un episodio doloroso della nostra storia. Un momento di celebrazione per delle persone che sono state ‘italiane due volte’, per nascita e per scelta”.