L’elevata qualità della produzione agroalimentare italiana si declina in 326 prodotti con marchio DOP, IGP e STG, 527 vini DOC e IGT e 5.547 prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Tra questi ultimi primeggiano le paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria con 1.639 prodotti, pari al 29,5% del totale.
Anche per i dolci di Carnevale la qualità e la tradizione si intrecciano con la biodiversità della produzione artigiana dei territori italiani. L’analisi dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste evidenzia la presenza di una trentina di prodotti dolciari della tradizione del carnevale. Alle più diffuse chiacchiere si affiancano le bugie, i cenci, stracci e frappole, le cioffe, i crostoli e i galani, i fiocchetti e le frappe, declinate in sfrappe e sfrappole. Inoltre, troviamo le frittelle di carnevale, le frittelle ripiene, le castagnole, la cicerchiata, i faschingskrapfen (bomboloni di carnevale) e la frittella strauben, la pignolata e gli struffoli. Tra i dolci tipici del Martedì Grasso, troviamo il berlingozzo, i bocconotti, i caragnoli, la crescionda, il migliaccio, i ravioli dolci, gli scroccafusi, i tortelli e tortellacci di carnevale e le zeppole.
L’ampia varietà dei dolci tipici di Carnevale è garantita dall’offerta diffusa sul territorio di 36.495 laboratori artigiani di pasticceria e gelateria e panifici, pari al 79,2% delle 46.044 imprese attive nel settore.
Una maggiore presenza di questi laboratori si registra in Sicilia con 5.240 imprese artigiane, pari al 80,8% delle imprese totali del settore, seguita da Lombardia con 4.380 imprese artigiane, pari al 78,9%, Campania con 3.463 imprese artigiane, pari al 67,6%, Piemonte con 2.776 imprese artigiane, pari al 87,9%, Veneto con 2.726 imprese artigiane, pari al 86,9%, Puglia con 2.637 imprese artigiane, pari al 82%, Emilia Romagna con 2.623 imprese artigiane, pari al 84,7% e Toscana con 2.161 imprese artigiane, pari al 78,6%.
La vocazione artigiana è più elevata in Friuli-Venezia Giulia con le imprese artigiane che rappresentano l’89,6% del comparto, seguita da Piemonte con 87,9%, Trentino-Alto Adige con 87,3%, Veneto con 86,9%, Liguria con 86,6%, Molise con 86,3%, Marche con 84,8%, Emilia Romagna con 84,7% e Calabria con 84,2%.