BUSTO ARSIZIO – Lo scorso 4 marzo la Polizia di Stato di Busto Arsizio ha arrestato un ventitreenne albanese sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
È la terza volta che lo straniero finisce dietro le sbarre in poco più di sei mesi e sempre per reati in materia di sostanze stupefacenti. Proprio i poliziotti del Commissariato si erano imbattuti per la prima volta nell’albanese, fino a quel momento incensurato e mai controllato in Italia dalle forze dell’ordine, lo scorso mese di agosto a Samarate, quando lo avevano arrestato per aver ceduto una dose di cocaina e per detenere, in auto e a casa, altre 50 “palline” e 9000 euro.
Il ventitreenne, dopo qualche mese di carcere, arresti domiciliari e una condanna, lo scorso 20 febbraio è incappato, a Busto Arsizio, in un controllo dei Carabinieri che, dopo un inseguimento, lo hanno fermato e arrestato nuovamente: oltre a opporre resistenza causando la frattura di una mano a un militare, aveva con sé 34 dosi di cocaina. Convalidato l’arresto, al pusher, che questa volta ha dichiarato di abitare in un campo nomadi a Cardano al Campo, è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione in caserma. Obbligo al quale non ha mai obbedito, tanto che lo scorso 1 marzo il Tribunale ha commutato la misura in quella ben più afflittiva della custodia in carcere; misura che tuttavia non si è potuto eseguire perché il ventitreenne non abitava all’indirizzo dichiarato.
L’epilogo lo scorso 4 marzo, quando i poliziotti del Commissariato di via Ugo Foscolo, monitorando l’ambiente dello spaccio di droga, lo hanno localizzato a Magnago e nuovamente arrestato in esecuzione dell’ordinanza di custodia.