MILANO – Regione Lombardia lavora alla realizzazione di un Testo unico regionale in materia di trattamento di dati personali in sanità per migliorare la qualità delle cure, la prevenzione, la ricerca e l’epidemiologia.
Ne ha parlato l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, intervenendo al forum su ‘big data and privacy’ a Palazzo Pirelli cui hanno partecipato anche, fra gli altri, Giovanni Corrao, già professore ordinario di statistica medica della Bicocca; Ettore Figliolia, dell’Avvocatura generale dello Stato; Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali; Domenico Mantoan, direttore generale Agenas e Andrea Marcellusi, professor dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
L’obiettivo dell’evento, organizzato da Regione in collaborazione con la testata ‘Innlifes’, è affrontare le criticità collegate alla legge sulla privacy e trovare soluzione concrete per impiegare in modo utile al cittadino i dati sanitari.
“Stiamo studiando le norme vigenti – ha detto l’assessore Bertolaso – in modo da capire quale possa essere il percorso per proporre soluzioni alternative. Abbiamo già avviato un processo che dovrebbe portarci dapprima alla stesura e condivisione delle ‘Linee Guida Health Data Policy & Governance’ e successivamente alla stesura del Testo unico regionale. Noi puntiamo molto sul discorso della prevenzione. E per questo abbiamo bisogno di poter utilizzare tutte le informazioni sullo stato di salute nell’interesse dei cittadini. Ovviamente bisogna farlo con grande cautela, secondo procedure definite e concordate e condivise da tutti. Diventa pertanto fondamentale utilizzare i dati sanitari per vivere meglio, per garantire un percorso di salute molto più lungo”.
Un progetto di grande rilevanza strategica sul quale l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia intende investire importanti energie e risorse. Il nostro Paese, per via delle restrizioni imposte dalla rigida interpretazione della normativa europea nota come General Data Protection Regulation (GDPR), sta incontrando difficoltà nel dare concreto sviluppo alla spinta innovativa che un corretto ed etico accesso ai dati faciliterebbe. Anche in questo campo Regione Lombardia vuole dare il proprio contributo realizzando le basi giuridiche che facilitino questo processo.
“L’appuntamento di oggi serve proprio a questo – ha evidenziato Giovanni Corrao – confrontare i due punti di vista: la privacy da un lato e l’utilizzo dei dati sanitari per fare della buona programmazione. Stiamo lavorando con l’assessorato Welfare di Regione Lombardia su un Testo unico che possa affrontare questo problema nel modo migliore unicamente per il cittadino”.
“L’interessa pubblico che fa capo alla comunità – ha detto Figliolia – prevale sicuramente sull’interesse alla privacy. Tutte le volte che il dato sanitario sensibile può essere utilizzato per il perseguimento di una finalità di interesse pubblico di tutela di salute della collettività, la corretta interpretazione dell’articolo 32 consente la prevalenza della dimensione collettiva rispetto a quella singola. Ovviamente il dato sanitario deve essere utilizzato esclusivamente per quella specifica finalità di interesse pubblico così da evitare abusi”.
L’avvocato Figliolia ha quindi valutato la possibilità di assumere una tale iniziativa da parte di Regione Lombardia che dovrà comunque essere declinata nel rispetto delle competenze previste.