MILANO – “Innanzitutto, tengo a ribadire che i nostri medici e i nostri infermieri hanno la massima priorità e lo abbiamo dimostrato con azioni concrete”. Parte da questa considerazione l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, da qualche giorno a Buenos Aires, per una missione in Argentina e Paraguay che ha l’obiettivo di avviare una cooperazione con questi Paesi e reclutare personale infermieristico. “Per primi, come Lombardia – aggiunge l’assessore – abbiamo disposto una serie di incentivi economici per chi lavora nei Pronto Soccorso, per chi si occupa di emergenza-urgenza. Abbiamo aperto alle libere professioni delle varie specialità, tra cui pediatria, psichiatria, ortopedia. Ed anche quelle specializzazioni che più ci mancano nelle strutture ospedaliere, incrementando gli incentivi orari. L’obiettivo è rilanciare, riorganizzare il nostro servizio sanitario pubblico”.
“Anche noi, così come altre nazioni europee – ha detto Bertolaso, illustrando il significato dell’iniziativa in Sud America – guardiamo altrove per riuscire a colmare quelle che sono le carenze di organico, soprattutto di infermieri, negli ospedali. Abbiamo scelto quest’area geografica perché qui, da tanti punti di vista la popolazione è molto vicina a noi”.
“In Argentina, ad esempio, l’ambasciatore mi ha riferito che vivono 1.800.000 argentini che hanno anche passaporto italiano. Voglio realizzare un programma di cooperazione bilaterale, in modo che ognuno dei due Paesi possa trarre beneficio da questa nostra iniziativa. Formare quindi qui infermieri che possano essere utili al sistema sanitario argentino. E fare in modo che poi alcuni di loro possano venire a lavorare in Italia”.
L’assessore ha poi annunciato che maggio, negli Stati Uniti, è in programma un’altra missione, con il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha l’obiettivo di far incontrare i medici italiani che lavorano in questo Paese.
“Ci recheremo anche a Washington – ha aggiunto l’assessore regionale al Welfare – non solo perché lì ha sede il Dipartimento della Sanità. Ma soprattutto perché è presente uno dei più importanti punti di riferimento della medicina moderna e della scienza futura. Qui, così come in tante altre strutture sparse per il mondo, lavorano, medici italiani, ricercatori, scienziati. Con il presidente Fontana abbiamo chiesto alla nostra ambasciata di riunire tutti questi per spiegare loro qual è il nostro progetto, quella che è la nostra visione della sanità pubblica in Lombardia e quelle che sono le nostre intenzioni, le nostre aspettative”.