MILANO – Regione Lombardia porta la grande musica classica nelle periferie, attraverso una rassegna di concerti in programma a giugno nei quartieri di edilizia residenziale pubblica delle città di Bergamo, Milano e Varese.
L’iniziativa, denominata ‘Luoghi Insoliti, Spettacoli Straordinari: Quartieri in Concerto’, è promossa dall’assessorato alla Cultura e dall’assessorato alla Casa e Housing sociale, in collaborazione con le Aler di Bergamo, Milano e Varese e le Fondazioni I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi e Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo Teatro alla Scala.
Tre le date in calendario: 3 giugno a Bergamo, 15 giugno a Milano e 27 giugno a Varese, per un totale di 5 concerti.
Questi eventi ambiscono a portare cultura lontano dai luoghi di fruizione tradizionali, coinvolgendo un pubblico trasversale, in un’ottica di avvicinamento e sensibilizzazione al mondo della musica dei grandi compositori.
I quartieri diventano agorà, si trasformano in sale da concerto, luoghi di socialità e condivisione, dove la musica può esprimere il suo meraviglioso linguaggio universale.
Un progetto pilota che aspira a diventare appuntamento fisso e a far sì che la musica assuma una funzione educativa, di aggregazione e partecipazione pubblica, capace di imprimere slancio culturale e promuovere inclusione sociale.
La rassegna si apre a Bergamo lunedì 3 giugno alle ore 18, con il Concerto di Ottoni dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che proporrà un repertorio di arie d’opera e musiche da film negli spazi adiacenti a via Meucci 11, nel quartiere Loreto. L’Ensemble di Ottoni dell’Orchestra Sinfonica di Milano – una formazione strumentale composta da Trombe, Corni, Tromboni e Tuba – eseguirà brani che spaziano dal Rinascimento ad oggi. Sarà possibile immaginare, nella Water Music Suite di Handel, Re Giorgio d’Inghilterra mentre naviga lungo il Tamigi oppure, ascoltando le colonne sonore di Rota e Piovani, rivivere alcune delle scene dei film che le hanno rese famose.
Il 15 giugno sarà la volta del quartiere Gratosoglio di Milano, dove la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Madre della Chiesa ospiterà ‘Musiche dal Mondo’, un concerto pomeridiano a cura dell’Orchestra de I Piccoli Pomeriggi Musicali, dedicato ai più giovani e alle famiglie, e un concerto serale dell’Orchestra i Pomeriggi Musicali.
Infine, il 27 giugno a Varese, in via Borromini 35 nel quartiere Sangallo, si terrà l’evento conclusivo con due concerti dell’ensemble di ottoni e dell’ensemble di percussioni dell’Accademia del Teatro alla Scala che trasformeranno gli spazi urbani in scenari sonori suggestivi e coinvolgenti. Alle performance musicali sarà inoltre affiancato il racconto dei mestieri dello spettacolo, con stand dedicati alla scoperta delle varie discipline.
Tutti i concerti in programma sono gratuiti e aperti al pubblico, fino a esaurimento posti.
“La cultura per essere apprezzata e fruita non solo dagli appassionati – ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura – deve uscire dagli spazi che tradizionalmente si associano a essa. E proprio questo dialogo aperto con le città lombarde rappresenta nel modo migliore uno dei punti fermi del modo d’agire di Regione. La rassegna ha tra i propri obiettivi quello del contrasto al disagio sociale, arrivando a raggiungere le periferie, contesti insoliti per uno spettacolo di musica classica. Un modo più incisivo per attirare potenziali spettatori che, ci auguriamo, diventino anche protagonisti delle scene teatrali. Dentro e fuori i teatri”.
“Per migliorare i servizi abitativi lombardi – ha detto l’assessore regionale lombardo alla Casa e Housing sociale – ci sono diverse strade e intendo percorrerle tutte, come promesso quando ho varato ‘Missione Lombardia’. Se da un lato quindi lavoriamo per ammodernare gli appartamenti, snellire le procedure di assegnazione e ristrutturare interi caseggiati, dall’altro vogliamo che i quartieri Aler siano luoghi di condivisione, sicuri e con tutti i servizi necessari. Anche la cultura fa parte di questo percorso, perché crea aggregazione, inclusione e condivisione di spazi e di emozioni. Non devono più esserci zone-ghetto, ma luoghi in cui le persone interagiscono tra loro e con le istituzioni con l’obiettivo del bene comune”.