MILANO – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, VII Dipartimento, e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare, in carcere e “di permanenza in casa”, emesse a carico di quattro giovani romeni, di 17, 19, 22 e 24 anni, ritenuti gravemente indiziati dei reati di lesioni gravi e aggravate in concorso.
L’attività di indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano, ha preso il via a seguito della violenta aggressione subita da un ragazzo milanese di 25 anni lo scorso 19 novembre 2023, in via Rismondo, nel cuore del quartiere Lorenteggio. In quella circostanza, il primo intervento delle volanti della Polizia di Stato aveva consentito di constatare il ferimento grave del ragazzo che fu poi trasportato presso il Pronto soccorso dell’Ospedale San Carlo ove gli furono diagnosticati plurimi traumi alle costole, al viso e al setto nasale, la frattura di tre denti dell’arcata superiore, con una prognosi di 30 giorni.
La successiva ricostruzione del grave episodio delittuoso è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile milanese, coordinata dalle due Procura della Repubblica, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti.
Secondo quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, quella sera, il venticinquenne, transitandosi in via Rismondo, aveva visto un ragazzo, risultato poi essere un diciassettenne di origini rumene, colpire al volto la fidanzata per cui aveva deciso di intervenire prendendo le difese della vittima. Il minorenne, di tutta risposta, dopo essersi momentaneamente allontanato dal posto, aveva fatto ritorno in compagnia di altri tre ragazzi maggiorenni, tutti suoi connazionali di cui due nati a Milano, insieme ai quali ha aggredito con violenza il ragazzo milanese, colpendolo con calci e pugni al viso e al corpo, dopo averlo scaraventato al suolo.
Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.