MEDA – Soldoni già belli e pronti per mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idraulico e idrogeologico. Euro più, euro meno, l’amministrazione comunale dispone di 5,7 milioni di euro per intervenire in modo significativo. Sono i soldi ottenuti in seguito al recesso da Aeb, riconosciuti ufficialmente al Comune soltanto nelle ultime settimane con il voto dell’assemblea dei soci. Quando tutti i Comuni si stavano pronunciando per l’aggregazione con A2A, nell’aprile 2020, Meda aveva invece deciso di cedere le sue quote. Una intenzione manifestata fin da subito e che aveva anche destato un certo scalpore visto che le altre amministrazioni comunali, di ogni colore politico, stavano andando nella direzione opposta. Meda non aveva battuto ciglio e ha atteso il lungo iter burocratico, che prevedeva anche l’eventuale acquisto delle azioni da parte dei Comuni soci. Nessuno, tranne Biassono che aveva manifestato interesse per pochissime azioni, si era fatto avanti.
“La scelta del recesso – ricorda Santambrogio – era dovuta al fatto che la società non fornisce alcun servizio operativo alla città. Questa scelta porta ora nelle nostre casse 5,3 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 400mila euro di interessi legali che abbiamo preteso e ottenuto a fronte dell’attesa liquidazione”.
La novità è data dalla destinazione di questi soldi: “Già nel 2020 – conferma Santambrogio – avevamo stabilito di investire tutta la cifra per riqualificare il centro storico e per altre opere importanti. Ora, visto che con l’operazione At1 si è avviata la riqualificazione di corso Matteotti a carico dell’operatore privato, ritengo sia giusto individuare come opere importanti per la città gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico”.
La città, del resto, in occasione di forti temporali, si allaga. La zona più colpita è sempre la solita: quella di piazza Cavour e via Luigi Rho, con strade limitrofe, nella parte nord del territorio al confine con Cabiate. Acqua, fango, disagi, sono ben impressi nella mente di chi abita in quelle zone. Incrociare le dita quando piove non basta: servono soluzioni per evitare che queste conseguenze possano ripetersi ogni volta.
“La fragilità del nostro territorio – dichiara il sindaco – acuita da una situazione meteo che porta a concentrazioni di pioggia mai avute in passato con implicazioni sul torrente Tarò e sulla rete fognaria, necessita di interventi comunali aggiuntivi a quelli che metterà in atto Brianzacque”. I soldi adesso ci sono. Il recesso da Aeb ha portato finalmente milioni. Ora si tratta di fare i progetti per spenderli nel modo migliore per cercare di difendere il territorio e i cittadini.
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Luglio 16, 2024