SEREGNO – Accantonare l’idea di realizzare un polo dell’innovazione, valutando l’opportunità di costruire una struttura di co-housing in grado di dare una risposta alle esigenze abitative degli anziani. E’ la proposta avanzata dalla Lega nell’ultima seduta di Consiglio comunale relativamente all’area della ex clinica Santa Maria.
Quello che è stato finora lo sanno tutti: prima una struttura ospedaliera coi fiocchi e punto di riferimento in Brianza; poi una zona altamente degradata, uno degli angoli peggiori della città.
Il sindaco Alberto Rossi era riuscito a dialogare con i vertici nazionali dell’Inps, ente proprietario, per acquistare l’immobile dopo una valutazione dell’Agenzia delle Entrate. Lo scopo era quello di abbatterlo e di ripensarlo: ospiterà centri di formazione (un Its) e startup. Sarà il luogo dell’innovazione.
L’idea non piace molto a Edoardo Trezzi, consigliere comunale della Lega: “In città abbiamo un’esigenza sempre più alta di richieste abitative soprattutto per gli anziani soli. Il cohousing sociale è un modello innovativo molto diffuso in Europa e ora anche nel nord Italia. Si tratta di progetti abitativi caratterizzati da una forte integrazione sociale e basati sul supporto reciproco. Si condividono spazi comuni e anche servizi. Significa pensare alla sostenibilità sociale, ambientale, ed economica”.
La proposta, però, è stata bocciata direttamente dal sindaco Alberto Rossi. “Faccio notare – ha affermato – che l’idea del polo formativo nella ex clinica Santa Maria era stata votata all’unanimità. Ora l’idea del cohousing. A noi sta a cuore e su questo tema abbiamo già fatto. Penso alle case di via Colzani, a quelle di via Macallè che saranno pronte nei prossimi mesi”.
Il sindaco sa benissimo che la sua posizione sulla ex clinica Santa Maria non è condivisa: “Amministrare significa scegliere – ha commentato -. Ogni cinque persone che trovo in strada, sento sei idee diverse su quell’area. Personalmente, per quanto sono molto sensibile al tema della solitudine, ritengo che l’area della ex clinica Santa Maria sia troppo grande per una soluzione di cohousing. Abbiamo purtroppo anche noi esperienza di grandi agglomerati che hanno rischiato di diventare ghetto. Non si possono riunire tutte le situazioni di sofferenza, funziona poco. Si può parlare di housing sociale quando c’è qualcuno che crea inclusione. Le case di via delle Grigne, confiscate alla criminalità organizzata, si prestano per questo scopo: 11 appartamenti dove già ce ne sono altri”.
Trezzi, però, è deluso dalla risposta: “La maggioranza dice che a Seregno ci sono già soluzioni di cohousing sociale, ma forse non sa nemmeno di cosa si tratta. Ho sentito dire che aiutano di qua e di là, eppure ci sono persone che vivono nei garage sotterranei o sotto i portici. Con la ex clinica Santa Maria potremmo dare un aiuto a tanti anziani e persone sole”.
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