Nel Mare Mediterraneo non c’è più pesce. O, almeno, Per il Wwf, che lancia l’allarme, è il “Fish Dependence Day”. Ovvero quel momento in cui l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei.
“Se nei primi 6 mesi dell’anno avessimo consumato solo risorse dei nostri mari – spiega il Wwf – da luglio fino alla fine dell’anno non sarebbero più disponibili e l’Europa dovrebbe ricorrere alle importazioni per sostenere la richiesta dei consumatori. Quali sono le specie più colpite? Il nasello, la sardina, i gamberi, la triglia di fango. È fondamentale cominciare a dare importanza ai nostri comportamenti di consumo e scelta del pesce”.
Il Wwf cita anche alcuni dati: in Europa il consumo è di 24 chili di pesce pro capite all’anno, livello che sale a 31,21 chili pro capite in Italia.
Il Mediterraneo, secondo l’associazione ambientalista, è il secondo mare più sovrasfruttato del mondo: ha il 58% degli stock ittici sovrapescati contro il 37,7% degli stock ittici sovrasfruttati a livello globale.
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