SEVESO – “La destra che governa la città sfugge al confronto, la sindaca si nasconde (e non risponde) e ai cittadini di Seveso viene negata la possibilità di avere informazioni sul Piano esecutivo di Bonifica da Diossina sui terreni interessati dal passaggio di Pedemontana”. Lo affermano i consiglieri comunali Giorgio Garofalo (Seveso Futura), Pietro Aceti (Lista civica Butti), Gianluigi Malerba e Anita Argiuolo (entrambi del Partito Democratico).
I gruppi di centrosinistra, nei giorni scorsi, avevano chiesto al sindaco Alessia Borroni e a Roberto Donghi, presidente del Consiglio comunale, di convocare una seduta urgente e aperta al pubblico per discutere del piano esecutivo di bonifica da diossina. Proprio quello che è stato presentato da Pedemontana per dare il via all’intervento di risanamento ambientale, propedeutico all’apertura del cantiere della tratta B2.
“Il nostro obiettivo – spiegano i consiglieri – è quello di trasferire e rendere comprensibili tutti i dati e le considerazioni esposte lo scorso 9 luglio in sede di Tavolo permanente sui lavori della bonifica, riunione tecnica alla quale alcuni di noi hanno potuto partecipare ma la cittadinanza non aveva potuto assistere. Abbiamo chiesto, infatti, un Consiglio comunale “aperto” proprio per permettere ai cittadini e ai rappresentanti delle associazioni di fare domande e intervenire su un argomento tanto importante, delicato e sentito. Il diniego è arrivato tramite una bizzarra lettera a firma del presidente del Consiglio comunale: Donghi afferma che siccome la “tratta B2 di Pedemontana è da anni oggetto di pubblico dibattito” il tema “è stato ampiamente affrontato”. Il presidente nella lettera cita una seduta di Consiglio del 27 febbraio 2023 alla quale avevano partecipato i vertici e i tecnici di Pedemontana e afferma che “un’ulteriore seduta sulla questione sarebbe una ripetizione”. Donghi ignora molte cose importanti, e non ci sorprende questa sua superficialità considerato che in questi anni ha dato spesso prova di pressappochismo nella gestione dell’assise. Il Piano esecutivo di Bonifica è a disposizione delle Amministrazioni solo da poche settimane e nel 2023, quindi, non era possibile entrare nel merito di molte delle questioni di cui chiediamo massima trasparenza: stiamo parlando della sicurezza delle persone che vivono questo territorio e pretendiamo chiarezza e pubblicità”.
“Negandoci il Consiglio comunale – aggiungono gli esponenti di centrosinistra -, il presidente Donghi sbaglia a leggere il Regolamento e dimentica che all’articolo 42[1] è stabilito che il presidente “è tenuto a riunire il Consiglio comunale, in un termine non superiore a 20 giorni, quando lo richieda almeno un quinto dei Consiglieri”. Mentre la sindaca addirittura non accenna a rispondere, con l’intento, forse, di nascondersi dietro gli aspetti burocratici”.
“È evidente, invece, che questa sia una vicenda tutta politica: la destra a Seveso scappa dalle proprie responsabilità – sottolineano i consiglieri – e dimostra, ancora una volta, di non conoscere le questioni che dovrebbe governare. Una situazione preoccupante, soprattutto alla luce del fatto che a breve partiranno i cantieri e ci sono ancora molte cose da chiarire in merito, per fare un esempio, al numero e alla posizione delle centraline di rilevamento delle polveri sottili e della diossina sul territorio comunale. In altri Comuni stanno dando prova di maggiore trasparenza e capacità di governo: a Cesano Maderno, per esempio, dove hanno già convocato una Commissione Territorio pubblica. A Seveso, invece, chi dovrebbe governare si nasconde”.