BUSTO ARSIZIO – Indagini durate più di un anno, poi il blitz dall’esito imprevedibile: uno spacciatore marocchino morto durante la fuga, l’altro che ha rischiato la vita aggrappandosi a un camion in corsa per fuggire. E’ stato comunque ritrovato nel pomeriggio di mercoledì 25 ottobre e consegnato alla giustizia.
Gli uomini del Commissariato cittadino di Polizia erano già entrati in azione qualche giorno prima per contrastare il fenomeno dello spaccio nei boschi tra Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Castano Primo e Nosate. Una irruzione in quella zona, nota nell’ambiente come “la curva” o “le pannocchie”, per sorprendere i due spacciatore extracomunitari a cui stavano dando la caccia.
Uno dei due, un marocchino di 37 anni conosciuto come “Gaetano” dai suoi clienti e domiciliato nel milanese, nel tentativo di evitare l’arresto è caduto a terra durante la fuga, stroncato da un infarto. Aveva addosso 50 grammi di cocaina e 70 grammi di hashish. L’altro, “Simone”, è invece riuscito ad aggrapparsi a un camion in corsa e a far perdere le sue tracce.
Non se l’è però cavata così. I poliziotti sono riusciti a scoprire che si trattava di un marocchino di 33 anni, presente in Italia in modo irregolare. Dopo aver tenuto sotto controllo l’area di boschi, lo hanno sorpreso di nuovo con un altro blitz. Questa volta non è riuscito a scappare. Ha opposto resistenza, ma è stato neutralizzato e arrestato mentre i suoi tre cellulari continuavano a squillare perché cercato dai clienti.
Dal Commissariato, inoltre, sono riusciti a scoprire anche dove viveva: il suo domicilio era un piccolo appartamento in una zona popolare di Milano, affittato da una donna italiana. I controlli hanno permesso di trovare 1,7 chili di eroina e i suoi documenti. L’extracomunitario è ora in carcere a Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria.