MONZA – Autunno 1886, Monza incontra Giacomo Puccini ed è subito amore. Un’ emozione corrisposta, antica e sagace che racconta d’incontri e storie intime intrecciate come note sopra uno spartito. In occasione del centenario della morte del Maestro prende luogo un progetto d’eccezione per ripercorrere musica, storia e cultura attraverso un palinsesto ricco di eventi che vede coinvolte le principali associazioni culturali monzesi per una rassegna che attraverserà la stagione autunnale ed anche oltre.
Tra Monza e Giacomo Puccini vi è davvero un amore corrisposto, fin da quando il giovane compositore, nell’autunno 1886, lasciata la natia Lucca, si rifugiò a Monza con la compagna Elvira, pochi mesi prima della nascita del loro unico figlio, Antonio. L’alloggio al numero 8 di Borgo Milano, dove poi, il 22 dicembre di quello stesso anno, nacque Antonio Puccini, l’unico figlio del musicista, battezzato nella chiesa di San Biagio, fu trovato grazie al pittore monzese Emilio Borsa, che Puccini aveva conosciuto frequentando l’ambiente milanese degli ultimi «scapigliati». Il 20 novembre, Elvira e Giacomo erano già nella nuova casa, lo testimonia una cartolina postale di Fontana, indirizzata: Al Sig. Giacomo Puccini (maestro di musica) Borgo Milano N. 8 rosso – Casa Rossi presso i signori Fossati.
Il pittore monzese Pompeo Mariani, amico del librettista Ferdinando Fontana con cui Puccini stava lavorando all’Edgar, sua seconda opera, contribuì con un prestito di 100 lire ad aiutare il giovane musicista prossimo a diventare padre, che sarebbero servite a far fronte alle spese del trasloco nella nuova abitazione. Per racimolare un po’di soldi, Puccini intratteneva, suonando al pianoforte, gli ospiti delle ricche famiglie nelle sontuose ville in Brianza, Elvira, invece, ricamava i corredi per fanciulle di buona famiglia.
Puccini si recava spesso al Teatro Sociale (teatro costruito dall’architetto Carlo Amati nell’attuale piazza Trento e Trieste, demolito nel 1928) per strappare a qualche cantante, in pausa dalle prove, la cortesia di testare, accompagnandolo lui stesso al pianoforte, un’aria del suo “Edgar”, che verrà poi rappresentato alla Scala il 21 aprile 1889. Al Teatro Sociale conobbe il soprano monzese Gemma Bellincioni (di cui quest’anno ricorre il 160°anniversario della nascita) che divenne sua grande amica e confidente e che interpreterà nella sua lunga carriera moltissimi personaggi delle opere pucciniane.
Quell’anno e mezzo trascorso a Monza, seppur vissuto nella povertà, mangiando pane e cipolle e non avendo abbastanza legna per la stufa, fu tra i più cari nella memoria di Puccini che da quell’esperienza trasse l’ispirazione per la “Bohème”. Dieci anni dopo, infatti, nei giorni trionfali di “Bohéme”, ricorderà, con nostalgia quei rigidi giorni d’inverno trascorsi con Elvira a Monza (lettera ad Elvira, datata 15 gennaio 1896). << …ricordi quei giorni con Tonio appena nato, con Fosca piccola che tu non sapevi più cosa fare per farla smettere di piangere? Quel rigido inverno che ci faceva battere i denti? Quelle lunghe notti in cui tutt’e quattro dormivamo nel letto grande per scaldarci? Bei tempi quelli! Indimenticabili, quando pareva che tutta la vita ci sorridesse intorno e il mondo fosse tutto bello. Ho nostalgia di quei giorni così gelidi ma mai più così caldi…>>.
In ricordo della permanenza di Puccini in città, nel 1987, il sindaco, Rosella Panzeri, in una suggestiva cerimonia, alla presenza della nipote del Maestro, Simonetta Puccini, figlia di Antonio, scoprì una lapide commemorativa, collocata sulla facciata dell’edificio di Corso Milano 18. E’ davvero bello pensare che ogni volta che La Bohème, uno tra gli spettacoli teatrali e musicali più rappresentati al mondo, viene messa in scena a Tokyo, Buenos Aires, New York, Parigi, Sidney anche un frammento di Monza riluce sul palcoscenico.
Puccini, divenuto ricco e celebre, con la sua automobile, partiva da Milano “per scampagnate nella verde Brianza ….”, dove trascorreva, in compagnia degli “amici monzesi”: Pompeo Mariani, Emilio Borsa, il conte Gaetano Porro Schiaffinati ed il soprano Gemma Bellincioni, intere giornate nei luoghi più incantevoli e caratteristici della campagna briantea. Nelle sue lettere raccontava, spesso, di questi suoi svaghi, da cui riusciva a trovare l’energia necessaria per ritornare a “crear musica”.
In una delle sue ultime lettere esprimeva il desiderio di poter assistere al Gran Premio d’Italia del 1924 all’Autodromo di Monza. Gli impegni per terminare “Turandot” ed il sopraggiungere della malattia impedirono il realizzarsi di questo suo desiderioQuegli stessi amici di Monza li ebbe ancora tutti intorno in quel triste dicembre del 1924 che vide giungere a Milano la sua salma dalla clinica di Bruxelles, dove era morto il 29 novembre. Un legame indissolubile quello tra Puccini e Monza che auspichiamo possa consolidarsi ancor di più in questo centesimo anniversario della sua scomparsa, facendo conoscere alle nuove generazioni di monzesi questo grande amore corrisposto.
La rassegna proposta è composta da tantissimi appuntamenti che avrà luogo in molti spazi di diffusi in città: Teatro Binario 7, Sale civiche, Villa Reale, Duomo. Conferenze, concerti, spettacoli teatrali, presentazione di libri, laboratori per bambini e altro ancora condurranno il pubblico partecipante ad esplorare la figura di Giacomo Puccini ed il suo profondo legame con Monza.
La rassegna è organizzata dal Comitato per le Celebrazioni Pucciniane, composto da dieci associazioni culturali monzesi (Amici della Musica, Associazione Mnemosyne, La Casa della Poesia, Italia Nostra sezione di Monza, Associazione Monza Regale, Corale Monzese, Pro Monza, Parco Letterario Regina Margherita, Associazione Amici dei Musei, Premio Letterario Brianza), in collaborazione con il Comune di Monza, con il contributo di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e di Arco spedizioni.
Si ringraziano il Consorzio di Villa Reale e Parco e il Duomo di Monza per la disponibilità della Cappella Reale e per il Duomo che ospiterà la Messa di Gloria di Puccini, evento conclusivo della rassegna.
Il primo appuntamento è in programma questo venerdì, 25 ottobre alle 21, nella sala Chaplin del Teatro Binario 7 (in via Turati). Ingresso a 12 euro. Uno spettacolo teatrale e musicale a cura dell’associazione Mnemosyne con la compagnia La Sarabanda e il soprano Elisa Maffi.