MONZA – La ricerca di un “nuovo” posto parte da qui, dalle politiche attive del lavoro. Che, soprattutto in questo periodo, restano uno strumento importante per agevolare chi non ha più un’occupazione o intende trovarne una nuova. Un principio che la Cisl Monza Brianza Lecco ha ribadito nei giorni scorsi durante l’incontro ospitato dal Teatro Binario 7 dal titolo “Politiche attive: a che punto siamo?”.
Le politiche attive, ha evidenziato Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, “non sono ovviamente la bacchetta magica che crea posti di lavoro, ma hanno anche il vantaggio di aiutare i più deboli, i meno qualificati: sono uno strumento di solidarietà”. La “caccia” a una nuova occupazione professionale, del resto, non è un’operazione facile. L’aiuto viene da un sistema a rete: la stessa Cisl Monza Brianza Lecco ha aperto a Monza un apposito Sportello Lavoro.
Nel 2017 i 4 Centri per l’impiego brianzoli hanno preso in carico complessivamente 40mila richieste. Tra le 2.022 persone che hanno seguito percorsi di ricollocazione, il 40% ha trovato un’occupazione. In Brianza i Cpi hanno 34 addetti distribuiti nelle sedi di Monza, Vimercate, Seregno e Cesano Maderno. Ma proprio queste strutture, destinate anche a occuparsi del reddito di cittadinanza, andrebbero rinforzate. L’annunciato progetto di potenziamento, al momento, non ha avuto conseguenze.
A livello nazionale i Cpi hanno 8 mila dipendenti. “Di questi – ha precisato Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto confederale – 1.200 sono precari storici, che hanno un contratto rinnovato ogni sei mesi. In Germania nei cpi lavorano complessivamente 115.000 persone. In Germania c’è anche uno straordinario collegamento tra scuola e lavoro. In ogni caso, il lavoro “vero” arriva quando ripartono gli investimenti pubblici e privati. Gli investimenti producono ricchezza e futuro. Da adesso a dicembre 2019 ci saranno in ballo 200mila posti di lavoro. Per questo abbiamo chiesto al ministro del lavoro Luigi Di Maio di prorogare gli ammortizzatori sociali in scadenza. Intanto, diamo un giudizio negativo su questa Legge di Stabilità”.
Anche Sbarra ha sottolineato l’importanza della formazione e della riqualificazione. “La prima cosa – ha riconosciuto Luigi Del Conte, presidente Agenzia nazionale politiche attive del lavoro – è la cura che il lavoratore deve avere delle proprie competenze”. “La Cisl – ha commentato Mirko Dolzadelli, segretario Cisl Lombardia – ha investito nel settore, creando una sinergia tra gli Sportelli Lavoro, lo Ial e il patronato Inas”. Ma resta sempre fondamentale partire in anticipo, senza attendere l’effettiva cessazione del rapporto di lavoro. “In alcuni casi – ha spiegato Matteo Sironi, coordinatore dell’unità di gestione crisi aziendali della provincia di Lecco – abbiamo iniziato a occuparci delle persone quando erano ancora in cassa integrazione straordinaria. Non bisogna aspettare il licenziamento per costruire il proprio futuro”.