BRESSO – In tempo di crisi si erano ingegnati per riuscire a sopravvivere con la loro piccola impresa di tinteggiatura: battendo la concorrenza. In modo illegale, però, ovvero con violenza e minacce per scoraggiare le altre imprese ad accaparrarsi i lavori. I tre responsabili, un uomo albanese di 56 anni con i figlio di 21 e 29 anni, sono stati raggiunti venerdì dai Carabinieri. E’ stato notificato e data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano.
A dare il via alle indagini è stato proprio il titolare di una impresa concorrente, minacciato nel mese di giugno affinché ritirasse i preventivi che aveva presentato per i lavori di tinteggiatura di uno stabile. In caso di rifiuto, secondo quanto raccontato ai Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, sarebbe stato malmenato dai due figli dell’albanese.
Nonostante le minacce, però, il rivale aveva avuto il coraggio di dire no. Anche lui aveva bisogno di lavorare e, pertanto, il preventivo non l’avrebbe mai ritirato. A quel punto gli era stato ordinato di chiedere scusa e, di fronte a un nuovo rifiuto, è stato colpito in pieno volto con un bicchiere di vetro. Per lui una profonda ferita alla guancia con uno sfregio che si porterà con sé per tutta la vita. Poi, naturalmente, una buona dose di calci e pugni.
I Carabinieri, al termine dell’attività di indagine, hanno consegnato i tre albanesi alla giustizia. Rimarranno in carcere in attesa del processo. Dovranno rispondere di estorsione.