BRESCIA – Due anni e otto mesi di carcere per violenza sessuale, tentata concussione, induzione indebita. E’ la condanna pronunciata dal giudice del Tribunale di Brescia nei confronti di un dipendente comunale di 57 anni, finito sul banco degli imputato per aver chiesto prestazioni sessuali in cambio del rilascio di documenti.
Quattro i casi contestati dall’accusa al dipendente comunale dello Sportello edilizia. Le indagini avevano rivelato che chiedeva sesso alle donne straniere e soldi dai loro compagni per rilasciare il certificato di agibilità degli appartamenti, primo passo per poter ottenere il ricongiungimento familiare.
I fatti finiti sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, dopo la denuncia di una donna etiope, sarebbero avvenuti tra il mese di dicembre e quello di febbraio.
L’accusa ha chiesto la condanna a 6 anni e 8 mesi, il giudice ha deciso per 2 anni e 8 mesi. Il dipendente comunale, in sede extragiudiziale, aveva già provveduto a risarcire le sue vittime.