MONZA – Se le parole pronunciate a voce potessero prendere forma, la sue sarebbero a caratteri cubitali. Francesco Beretta, candidato alla segreteria dell’Unione comunale di Monza per il Partito Democratico le scandisce molto bene e ci torna sopra più volte per dare concretezza: partecipazione, partecipazione e ancora partecipazione. In più comunicare, qualità in cui il Pd monzese in questi anni è stato piuttosto carente, almeno verso l’esterno. E, per farlo, Beretta evidenzia anche la necessità di fare uso delle nuove tecnologie.
Il tutto nella sua campagna elettorale si riassume con una semplice espressione: “Tempi nuovi”. Un concetto che vuole evidenziare come sia mutato in questi anni lo scenario in cui ci si trova ad agire, non solo a livello cittadino, ma anche internazionale, ma vuole anche esprimere la necessità per il Pd di voltare pagina e di smetterla di guardare soltanto al passato.
Beretta, stuzzicato dalle domande della stampa, è un lord nella risposta: “La segreteria uscente? Diciamo che è stata un po’ ‘ingessata’, anche se la colpa non è esclusivamente del solo segretario”. Nella sua visione il nuovo modo di operare del Pd dev’essere all’insegna della partecipazione, intesa sia come confronto interno sia come capacità di aprirsi alla città. Questo, unito alla comunicazione (anche in questo caso sia interna sia esterna) non dev’essere però il fine, ma solo il mezzo.
Sul tavolo Beretta mette alcuni temi che appartengono alla storia della sinistra e che vorrebbe fossero maggiormente al centro dell’attività politica del Pd: il lavoro, la cultura, i giovani, lo sport, la cooperazione.
Lui, intanto, oltre alle idee ci mette la faccia, l’umiltà, la schiettezza e un curriculum qualificato dal punto di vista professionale e politico. Di questi tempi, vista la pochezza che si trova spesso in politica, significa già davvero molto.
G.Gal.